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La progettazione è già nel futuro: 3D ed Intelligenza Artificiale - Volta Institute

Scritto da admin | 07/07/25

A pari passo con la naturale evoluzione tecnologia, in alcuni ambienti avvengono dei cambiamenti: per esempio, nelle materie prime o nei processi e nei procedimenti per impiegarle, o nell’approccio e nella percezione di una mansione.

 

Anche il concetto stesso di progettazione ha subito una mutazione; l’ideazione e la produzione si adatta alle nuove tecnologie ed alle esigenze di un mercato sempre più lontano dalla tradizione, sempre più veloce e che vuole soluzioni praticamente in tempo reale: concepire, progettare, ingegnerizzare e fabbricare un prodotto od un edificio non è più, come era una volta, fattibile primariamente “sulla carta” e poi sul campo, ma devono diventare una parte attiva di un ciclo continuo, dove le piattaforme di progettazione non sono più semplici “software di disegno tecnico in tre dimensioni” ma sono dei veri e propri ambienti di lavoro virtuale, vivi, intelligenti ed interattivi.

 

Il concetto di CAD evolve, diventa quasi un sistema automatizzato, dove il progettista ottiene una piena visibilità su tantissimi aspetti, che vanno ben oltre i semplici aspetti meccanici, con una componente di automatizzazione importante, che coinvolge i sistemi di stampa 3D e le linee di produzione, “parlando” un unico linguaggio: in un mondo dove rispondere alle esigenze del cliente vuol dire lottare contro il tempo, le macchine si programmano da sole e sono in grado di rispondere nell’immediato alle esigenze di personalizzazione, producendo un flusso di dati totalmente digitale nel quale i software dialogano tra loro, supportando gli esperti del settore in ogni loro scelta e decisione.

 

Questo grazie anche alla Intelligenza Artificiale, che non solo velocizza le operazioni, ma riduce sensibilmente la possibilità di errore umano: il progettista può concentrarsi nel compito più importante, ovvero nell’identificare correttamente i problemi, lasciando che sia la macchina a proporre le soluzioni per risolverlo. Si parla di generative design, un processo che consente di vagliare rapidamente un enorme numero di proposte e suggerimenti per risolvere problematiche complesse, basate sugli obiettivi che si vogliono raggiungere, con una incredibile creatività e con un netto risparmio di tempo e di costi.

 

Inoltre, è bene ricordarlo, la progettazione “del futuro” è anche attenta alle tematiche sociali degli ultimi anni: la recente pandemia mondiale, e il cambio di rotta nel concetto di lavoro a distanza hanno aiutato le aziende ad adottare delle soluzioni “cloud”, integrate nei software di programmazione, che consentono il lavoro simultaneo e da remoto ad interi team di progettazione che, uniti in questo ambiente virtuale, riescono a concentrare i loro sforzi su diversi aspetti, evolvendo il progetto minuto dopo minuto, eliminando particolari intoppi burocratici e rallentamenti tipici della tradizionale “messa a punto” dei lavori.

 

Come detto all’inizio, la naturale evoluzione tecnologia porta a dei cambiamenti, delle migliorie e delle facilitazioni: nella progettazione, dalla tradizionale “carta e matita” si è passati al CAD ed alla rappresentazione grafica del progetto su schermo, fino ad arrivare, oggi, al concetto di BIM (Building Information Modeling), ed alla rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una struttura, e ad una condivisione di informazioni che, integrate, offrono una visione dinamica dell’intero ciclo di vita del progetto stesso.

 

Citando un famoso spot pubblicitario… il futuro? È già qui.