Con il rapido avanzamento della tecnologizzazione del mondo del lavoro, ci sono alcune professioni che, nel corso degli anni, hanno subito una evoluzione: molto spesso, questo cambiamento è stato positivo, riducendo per esempio la mole di lavoro, aumentando la sicurezza di alcune mansioni, snellendo dei processi. Alcune volte, però, alcune mutazioni degli ambienti lavorativi hanno reso alcuni mestieri obsoleti, e facilmente sostituibili dalle macchine, soprattutto nei settori industriali, grazie al processo di automazione, che rende superflui alcuni accorgimenti manuali, e dunque “umani”.
Spesso ci si chiede, nel mondo del lavoro, se tale processo possa incidere nel proprio mestiere: per esempio, il testo che state leggendo, potrebbe averlo scritto anche una intelligenza artificiale, così come le grafiche delle pubblicità che vedere sui social network. La computerizzazione viene vista come una vera e propria minaccia, e fanno riflettere sul sottile confine che divide l’utilità alla necessità. Il ruolo dell’impiegato, sia esso amministrativo o contabile, è uno di quelli “sotto la lente d’ingrandimento”: già nel 2013, uno studio dell’Università di Oxford sottolineò come quasi il 47% delle mansioni “da scrivania” fosse “a rischio”. Dobbiamo quindi preoccuparci?
Oltre ai numeri e le statistiche, che possono essere preoccupanti, c’è anche da sottolineare come sia sotto l’occhio di tutti la ricerca, da parte dei settori del privato e del pubblico, dello snellimento tecnologico: basti pensare alla fatturazione elettronica, che con l’uso di programmi informatici ha decisamente agevolato la contabilità di aziende e della Pubblica Amministrazione. Beh, ma questi programmi mica hanno sostituito i contabili, anzi, dal 2014, anno in cui è diventata obbligatoria nel nostro paese, c’è stato un aumento nella ricerca di risorse umane che fossero formate nell’uso di detti software. Altroché sostituiti!
Semplicemente, la routine delle mansioni amministrative contabili è evoluta, con la modifica delle abitudini tecnologiche, divenendo più snelle, creative, intellettuali… potremmo dire, una “promozione”. I basilari compiti contabili vengono agevolati dai sistemi informatici, e l’impiegato quindi può essere dedicato ad altri compiti, come per esempio la cura dei rapporti con clienti e fornitori: difatti, le complesse relazioni sociali e comunicative ancora non sono alla portata delle AI, e rimangono esclusiva dell’uomo e della sua sensibilità.
Torniamo quindi alla domanda principale: quale sarà il futuro della mansione dell’impiegato amministrativo-contabile? Dedicarsi alle funzioni caratterizzate da un alto livello di creatività e che necessitano scambi e relazioni con altri esseri umani, nei quali i computer non possono ancora sostituirci: dopotutto, gli scenari che vediamo nei film fantascienza sono ancora molto lontani.
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