Ciclicamente, studiosi di diversi settori propongono delle liste di mestieri che, in un prossimo futuro, saranno tra i più ricercati: per esempio, nel 1984 la rivista americana The Futurist chiese allo psicologo Norman Feingold di scrivere un rapporto sui possibili nuovi lavori dell’era post-industriale: in quegli anni una giovanissima azienda, la Apple, aveva appena lanciato il suo Macintosh, quello che oggi possiamo considerare il padre dei moderni computer, con una interfaccia grafica ed un mouse, un oggetto che, per i meno esperti in “storia informatica”, non era stato identificato come un possibile oggetto per la massa, ma praticamente un lusso per pochi.
Eppure, Feingold capì che quella dell’informatica di consumo sarebbe stata la chiave di volta, e sempre più lavori in futuro si sarebbero basati sul computer, e stilò un elenco che si basò sulle conoscenze in tale campo, associandoci vari settori come quello medico. Ora lo sappiamo, ci aveva visto giusto.
Tornando ai giorni nostri, l’ultimo report del World Economic Forum ha stilato la classifica di quelli che saranno i “lavori del futuro”, ovvero la proiezione dei mestieri più ricercati da qui al 2025, anno ultimo della loro proiezione: non deve sorprenderci, che i primi posti siano ad appannaggio di scienziati ed analisti, e specialisti di intelligenze artificiali, ma è bene sottolineare come tra essi ci siano alcuni “grandi classici”, come gli specialisti di marketing (con propensione al digitale), professionisti di sviluppo di e-commerce, figure che conoscano alla perfezione, o sviluppatori, di software ed applicazioni legati al campo della Building Information Modeling (BIM), analisti della cybersecurity, e responsabili di servizi contabili ed amministrativi per le aziende. Professioni più o meno storiche, presenti già oggigiorno, e che in alcuni casi vengono considerate desuete, ma che resteranno in voga, secondo gli esperti, ancora per molti anni.
Un altro studio della Canadian Scholarship Trust ha voluto “guardare più in lá”, spingendo la propria proiezione sino al 2030: oltre ad alcuni mestieri come lo “scenografo dei ricordi”, ovvero un professionista che permetterà di rivivere emozioni passate della nostra vita, tramite l’uso della realtà aumentata, possiamo vedere come venga considerato fondamentale, per il futuro, l’ingegneria strutturale in stampa 3D, che prevede la stampa di edifici e soluzioni di emergenza, soprattutto in caso di calamità naturale. Anche in questo caso, una professione classica come quella dell’ingegnere, che utilizzando la moderna tecnologia della stampa 3D, possiamo dire muti ed accresca il proprio raggio d’azione e la possibilità di impiego delle proprie conoscenze.
Nel 1984, Feingold ci azzeccò: sta a noi aspettare, e scoprire se questi lavori del futuro… saranno già passato!