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E-Commerce e lockdown: continua il boom? - Volta Institute

Scritto da admin | 07/07/25

Negli ultimi due anni, la quotidianità ha risentito di sostanziali cambiamenti, dovuti all’avvento della purtroppo nota pandemia che tutti conosciamo col nome di Covid-19, ai quali ci siamo dovuti abituare molto velocemente: con l’introduzione dell’uso della mascherina e con il rispetto della distanza interpersonale, abbiamo modificato le modalità di rapportarci col prossimo mentre, con il telelavoro e lo smart working, abbiamo portato il lavoro tra le mura domestiche, abituandoci ad una flessibilità che non pensavamo fosse possibile; invece, i mesi di clausura dovuti ai lunghi lockdown hanno aumentato il nostro relazionarci con gli e-commerce, e mutato le nostre abitudini di acquisto.

Il 2020 è stato un anno di svolta e profonda trasformazione per il commercio: anche le aziende e i marchi più tradizionalisti si sono dovuti adattare a questo “futuro digitale” per non soccombere, mentre chi era già pronto a questa nuova era ha colto la grande opportunità offerta, anche favorendo il più possibile il rapido spostamento verso i canali digitali.

Questa evoluzione digitale hanno sia favorito l’uso dei mezzi tecnologici da parte dei potenziali clienti, anche quelli più restii al “grande salto”, con un incremento dell’uso delle piattaforme di commercio online, sia la definitiva modifica delle abitudini da parte dei commercianti, che hanno capito il valore della visibilità sulla Rete, offrendo servizi come la consegna a domicilio e il pagamento cashless per favorire l’utente finale, e così non farlo navigare verso altri lidi.

Anche il mondo del marketing ha vissuto questa epoca come una opportunità per studiare i comportamenti dei consumatori, in relazione alla propria esperienza con i negozi in questo periodo di difficoltà, giungendo alla conclusione che la Rete è diventato il nuovo campo dove marchi e consumatori si incontrano, sostituendo l’interazione in negozio con quella “social”: dalle chat dal vivo, dalle live su Instagram, da nuove forme di storytelling.

A distanza di ventiquattro mesi, la situazione pare si stia stabilizzando, e che i comportamenti delle persone stiano gradualmente tornando alla normalità, ovvero al periodo pre-Covid: sarà così anche nell’uso dei negozi fisici, o le persone continuano ad acquistare sugli e-commerce?

Dati alla mano, secondo una ricerca condotta da Netcomm sull’ultimo periodo, la frequenza di acquisto online che negli ultimi 12 mesi è aumentata del 79%, segno di come i negozi virtuali stiano diventando una abitudine consolidata per i consumatori, ma non solo: difatti, mentre in periodo di pandemia il 35,4% dei consumatori ha acquistato sul web prodotti che generalmente comprava in negozio, a fine lockdown questa percentuale è aumentata dell’1,8%… una crescita importante!

Possiamo di certo affermare, dunque, che il boom degli e-commerce non sta arrivando ad una conclusione, anzi, e questo non solo perché le persone, capendo i vantaggi degli e-commerce (comodità, rapidità, facilità di pagamento, prezzi competitivi, e molto altro), hanno deciso di continuare con questa modalità, ma anche perché gli stessi esercenti hanno colto l’opportunità di espandere i propri orizzonti: una clientela potenziale più vasta, maggiore visibilità, con prezzi di gestione diventati sempre più competitivi.

Una domanda finale ci sorge spontanea: assisteremo quindi alla morte dei negozi fisici? Ci sentiamo di dire assolutamente no: muteranno anch’essi, probabilmente diventeranno più simili a vetrine espositive, degli hub di distribuzione di prodotti e dei centri di assistenza, e meno “punti vendita”, ma rimarranno sempre centrali nell’anima del commercio che tutti conosciamo.